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Hotel

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San Michele

C’è un posto, a Trapani, dove l’accoglienza è fatta di storia, di pietre antiche, della voglia di trasformare il vostro soggiorno in una esperienza.

Il recupero

In una città come Trapani, l’accoglienza ha il sapore della storia. L’Hotel San Michele nasce tra le mura di un edificio che per secoli ha conservato una delle tante anime di questo territorio. I locali del suo oratorio, dal 1700 e fino alla metà del secolo scorso, ospitavano i gruppi statuari dei Misteri, la tradizionale processione del Venerdì santo che, con i suoi oltre 400 anni di storia e le sue 24 ore di svolgimento, rappresenta uno degli eventi più suggestivi d’Europa.

Abbiamo affidato ai sapienti artigiani locali la realizzazione dei dettagli più significativi, come la toilette in legno che troverete in ogni bagno o l’arredamento della sala colazione. In ogni camera è stato studiato uno specifico abbinamento di colori che si sviluppa attraverso tessuti fatti a mano realizzati appositamente da abili artigiani dell’Anatolia, ma comprende tutti i complementi di arredamento, fino alle piastrellature del bagno, della celebre collezione CemenTiles by Bisazza.

Ma il lavoro più interessante riguarda la conservazione di alcuni dettagli che fanno parte della storia dell’immobile, come le antiche piastrelle in ceramica, utilizzate per decorare la pavimentazione, o il grande arco in tufo che abbiamo ricostruito e che campeggia sopra l’atrio dell’albergo.

Abbiamo voluto recuperare anche un elemento storico come l’antica scala in pietra, che rappresenta uno dei vanti dell’artigianato trapanese, in uso da secoli in tutto il territorio italiano ed inventata dai maestri della nostra città.

La storia

Siamo tra le vestigia di una chiesa antica, edificata originariamente nel 1436, come testimonia un rilievo in tufo raffigurante San Michele, oggi collocato nell’androne del Palazzo Vescovile. L’immobile vive la sua evoluzione in pieno Rinascimento, quando venne ampliato per diventare la sede che, nel resto dell’anno, avrebbe ospitato le “vare” che, nella Pasqua trapanese, compongono la spettacolare Processione.

La chiesa, in stile rinascimentale, presentava per la prima volta a Trapani una volta a cupola costruita secondo la tecnica arabo-bizantina. L’ingresso era preceduto da un cortile nella via San Michele; entrando a sinistra vi era una cappella con la statua in marmo bianco dell’Arcangelo. Le dimensioni della chiesa erano alquanto ridotte, 6 metri di larghezza e 12 di lunghezza.

La potente Confraternita di San Michele Arcangelo volle realizzare un ampio oratorio proprio per la custodia dei gruppi dei Misteri. Il progetto, affidato all’architetto Giovanni Biagio Amico, fu realizzato con il ricavato delle vendite dei beni della Confraternita, e portò alla costruzione (1712 – 1749) di un Oratorio, largo 11 metri e profondo 15, dalla caratteristica forma di ferro di cavallo. Lungo il perimetro vennero costruite delle cappelle protette da vetri per conservare i Sacri Gruppi, che vennero concesse direttamente alle maestranze.

I bombardamenti del ’43 e l’urbanizzazione postbellica avevano sepolto e abbandonato all’incuria un frammento di storia, che oggi è diventato il luogo dove poter vivere la vostra permanenza a Trapani.

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